Stabilimento Stellantis Mirafiori e produzione auto elettriche 500 e Maserati autunno 2023

In questa fase particolare del mercato automotive in Europa, iniziano strane sospensioni della produzione e si percepisce un calo (lieve) di quella crescita (già lenta sui numeri assoluti di alcuni Paesi) delle vetture elettriche. In ogni caso in questa storia sono coinvolte le Maserati. Questo leggo anche nell'articolo qui di seguito postato.

Capito. Il fermento dovrebbe essere ovunque fra i costruttori, infatti queste tecnologie sono in continua evoluzione, sia per questioni di sicurezza intrinseca che per motivi di compattezza, capacità di cicli di ricarica efficienti...e per i costi da abbattere. 

Di Risio... dopo O.S.C.A. ora cerca di acquisire quello stabilimento di Grugliasco. Intraprendente, al di là della via "cinese".

https://torinocronaca.it/news/torino/307469/da-pilota-a-costruttore-di-suv-cinesi-venduti-al-supermercato-chi-e-l-uomo-che-puo-comprare-maserati.html

Ci credo Claudio, anche se non ho letto i commenti sui social, semplicemente perchè personalmente non sono così "social". Probabilmente le notizie della vendita hanno innescato il meccanismo consueto per molti "scrivani" così da vedere uno spezzatino oppure un abbandono delle fabbriche italiane, senza approfondire il tema reale della produzione e delle strategie di un'azienda. Diciamo pure che sono state alcune testate di giornali, specie sul web, a rendere una certa idea di resa, ritornando sul nome di Marchionne, sul marchio Maserati, le fabbriche italiane, ecc. ecc.. 

Invece io postavo il commento perchè a me interessa la figura di Di Risio e delle sue scelte. Anche perchè l'eventuale acquisizione della struttura segue il discorso O.S.C.A. già trattato sul forum... ed io mi domandavo se quest'uomo non fosse anche spinto da una qualche intima passione per "Maserati"; ma più probabilmente si tratta di coincidenze date da un fiuto imprenditoriale e dal suo marketing (le quote di mercato dei prodotti DR crescono molto ultimamente), ricordando anche che ha stretto un accordo con FCA Bank, ora denominata CA AUTO BANK (società finanziaria legata al mondo delle auto, per vendita ed acquisto di tali beni, con partner e grandi marchi diffusi nel mondo, appunto per la promozione automotive). Personaggio, Di Risio, comunque ambizioso da approfondire. 

In effetti stiamo uscendo dall'argomento, al limite si potrebbe pensare di aprirne uno a parte :-)  Sinceramente non trovo così 'border line' il soggetto DR, almeno se confrontato con "signori e signorotti" che han fatto il bello ed il cattivo tempo nel Belpaese, con aziende italianissime poi strapazzate, ripassate e scambiate, delocalizzate, amche svendute... Non credo che Di Risio avesse la forza personale di costruire un impero con filiera italiana, da zero, cioè dalla A alla Z...quindi ha operato come si fa nel mercato, tra l'altro in un settore molto difficile da aggredire. Resta comunque il fatto che questa che gestisce è una SRL, italiana, con dipendenti e fatturato in Italia, cosa non banale. Come finirà il progetto non lo sappiamo.  Invece sul discorso regime...non capisco bene cosa vuoi dire Dario, probabilmente era un'astrazione generica sullo stato delle cose, ma deve essere un mio limite. Personalmente credo che mi piacerebbe una partecipazione dello stato nelle aziende strategiche, come avviene in alcuni Paesi europei (vedi Francia), ma in Italia si allenta sempre più il cordone ombelicale, e poi in nome del mercato libero, questo pur giustissimo, ci accorgiamo che siamo un pò ostaggi di poteri fuori dai confini. Guardate adesso con TIM cosa si rischia. Ricordiamoci di olivetti ecc. ecc. senza cadere nei luoghi comuni, come poi accennato da Claudio :-) FINE OT