Salve a tutti. Sono Flaviano, libero professionista di Busto Arsizio, possessore di Quattroporte terza serie perennemente in fase di restauro e sempre in cerca di Biturbo e Ghibli.
Mi appassionai alle Maserati una ventina di anni fa, quando, in un mercatino natalizio, trovai una cesta di libri di quelle che oggi si chiamano "tutto a 1 euro" da dove estrassi due piccoli libretti: uno sulla Ghibli 1993 e l'altro sulla Shamal (che ancora conservo religiosamente, é ovvio). Sfogliandoli, entrai nel mondo Maserati, fatto di macchine esclusive, lussuose come Rolls-Royce e sportive come Lamborghini. Proprio queste caratteristiche fanno, a mio parere, del marchio Maserati quel sinonimo di sportivitá, eleganza e prestigio (citando qualcuno) che lo rende cosi affascinante ed esclusivo, per pochi e non per tutti. Almeno per le Maserati storiche, posso dire che sono macchine che si guidano veramente, non si usano e basta (come una lavatrice: accendi, fai il bucato, finito, spegni) . Cosí come artigianalmente sono costruite, cosí come un artigiano devi guidarle. Voglio dire che ci combatti proprio, con la loro potenza esuberante e coi loro innumerevoli difetti, di cui pero di innamori. Perché anche se devi continuamente fare i conti con guasti e difettucci vari, spesso economicamente disastrosi, ma che aggiusti con cure amorose, e al volante, senza aiuti elettronici, devi sempre stare attento a come ti muovi, mentre la guidi senti di essere veramente un automobilista, uno che guida la macchina e non ci sta semplicemente seduto dentro. Sarò controcorrente, ma oggi che la pubblicitá parla di macchine che si guidano da sole ( a questo punto perchè non le facciamo che vanno in giro senza passeggeri...) , preferisco guidare.
Insomma, per me, le Maserati sono pura passione, da sentire col cuore, da guidare come un pioniere col casco e gli occhialoni alla Nuvolari, e per ciò stesso, per pochi.